Come riconoscere i 5 disturbi dell'apprendimento più comuni (DSA)

Come riconoscere i 5 disturbi dell'apprendimento più comuni (DSA)

L’inizio della scuola è un evento importante nella vita di vostro figlio, e si sa che il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria presenta diverse sfide e difficoltà ai bambini. Per affrontarla nel migliore dei modi è necessario impegno e supporto da parte dei genitori, tuttavia ci sono casi in cui questi ingredienti non bastano. È questo il caso dei bambini con disturbi dell’apprendimento.

Tutti i bambini possono avere difficoltà, ma se una area specifica dell’apprendimento è costantemente problematica, si potrebbe essere in presenza di un disturbo dell’apprendimento.

Va innanzitutto detto che i bambini con disturbi dell’apprendimento, se adeguatamente presi in cura ed aiutati, possono raggiungere una piena realizzazione sia in età infantile sia in età adulta.

Importante perché ciò avvenga è agire affidandosi a professionisti e il più possibile in modo tempestivo, effettuando una valutazione che può portare ad ottenere la certificazione diagnostica di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA).

Presso il nostro studio Logopedia Positiva è presente un'equipe autorizzata dalle ATS di Monza e Brianza e dell'Insubria a effettuare attività di prima certificazione diagnostica di Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA).

I disturbi dell’apprendimento sono un’ampia categoria che comprende diversi tipi di problemi.
Ecco i disturbi dell’apprendimento più comuni:

  1. Dislessia. La dislessia indica quel disturbo in cui il bambino ha difficoltà a leggere un testo scritto: in generale la lettura rimane lenta e/o con numerosi errori. Può comprendere ed essere dovuta a diverse difficoltà specifiche, ed è probabilmente il più conosciuto dei disturbi dell’apprendimento. Sebbene esistano cause ambientali, è stato dimostrato come l’insorgenza possa essere determinata da fattori genetici e di familiarità.
  2. Disortografia. Per disortografia si intende il disturbo in cui il bambino ha difficoltà ad automatizzare la corrispondenza tra fonema (“suoni” pronunciati) e grafema (lettere e gruppi di lettere scritti), le regole ortografiche (es. uso di “q” e “cq”), l’uso delle doppie e degli accenti. Le produzioni scritte sono quindi caratterizzate da numerosi errori, soprattutto in situazioni di stanchezza o che richiedono molta attenzione e concentrazione, come per esempio scrivere rapidamente o elaborare le risposte a domande di verifica.
  3. Discalculia. La discalculia è un disturbo che attiene alla sfera della matematica e può avere numerose sfaccettature, come la fatica a ricordare tabelline e semplici calcoli a memoria, la lettura e scrittura errata di numeri, la difficoltà nell’apprendere le procedure per i calcoli scritti etc. È facile immaginare che le implicazioni di questo disturbo si possono trovare nella vita di tutti i giorni, con difficoltà a eseguire svariate attività che richiedono lo svolgimento di ragionamenti matematici. Alcuni esempi di concetti non prettamente matematici nei confronti dei quali il bambino con discalculia può mostrare difficoltà sono il concetto di tempo, di misura o anche di spazio.
  4. Disgrafia. La disgrafia è collegata principalmente all’atto fisico dello scrivere e si manifesta con una “brutta calligrafia”, non chiara, disordinata, incostante. Come disturbo è spesso correlato ad altri disturbi dell’apprendimento, come la dislessia o il disturbo dell’attenzione. Si possono individuare diverse tipologie di disgrafia per esempio di tipo motorio o di tipo spaziale.
  5. Disturbo della comprensione del testo scritto. Si tratta di un disturbo in cui il bambino fatica a comprendere ciò che ha letto, sia che si tratti per esempio di consegne di esercizi, sia che si tratti di interi testi. Spesso il disturbo è collegato a difficoltà linguistiche di comprensione o di carenze lessicali o grammaticali ma va tenuto presente che i testi scritti hanno caratteristiche peculiari, ben diverse dal linguaggio orale.

A questi si possono aggiungere due disturbi che sono meno direttamente collegati alle attività didattiche ma che limitano fortemente gli apprendimenti:

  1. Disturbo dell’attenzione. Il disturbo dell’attenzione, meglio definito come disturbo da deficit di attenzione, è caratterizzato dalla difficoltà del bambino a rimanere concentrato per un tempo adeguato su una attività, come ad esempio la lettura di un testo, ed è spesso accompagnato da iperattività e comportamenti non appropriati. I bambini che ne soffrono spesso hanno difficoltà a dare il meglio nel contesto scolastico.
  2. Deficit del processamento cognitivo/sensoriale. Questo deficit fa riferimento ad una difficoltà a processare le informazioni recepite attraverso i sensi, soprattutto l’udito e la vista ma anche il tatto. Per questo motivo, i bambini che ne soffrono hanno difficoltà ad interagire nell’ambiente scolastico dove gran parte delle informazioni durante le lezioni vengono comunicate attraverso la voce o la lavagna. Come disturbo è spesso simile al disturbo dell’attenzione nei sintomi, ma rispetto a quello indica una difficoltà oggettiva a relazionarsi col contesto scolastico, il che può sfociare in irrequietezza.

L’ambito dei disturbi dell’apprendimento è un ambito complesso del quale abbiamo qui trattato in maniera divulgativa solo i principali aspetti.

Per ulteriori informazioni gli specialisti del Studio Logopedia Positiva sono a tua disposizione.

Contatti